Nei giorni scorsi è deceduta l'ultima lince presente nell'area faunistica di Civitella Alfedena.
Ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, uno dei due Parchi storici d'Italia. Negli anni 80/90 proprio qui a Civitella, furono create 2 aree faunistiche: una del lupo e l'altra della
lince. Ma cos'è un'area faunistica? E perché furono create ?
Prima di commentare la notizia della morte della lince di Civitella, bisognerebbe porsi queste due domande. Perché comprendere e quindi sapere cos'è un'area faunistica e qual è la sua funzione, è
importante per commentare...con la testa e non con la pancia !
L'area faunistica è un'area delimitata, recintata, all'interno della quale vengono immessi animali che vivono quindi in cattività. Sono pertanto alimentati dall'uomo e, sebbene non vivano in una
gabbia, sono comunque costretti a vivere in ambienti molto ristretti dove le loro abitudini e il loro comportamento vengono stravolti.
L'area faunistica è stata concepita per scopi scientifici (cosi si diceva!), per poter studiare da vicino animali che in Natura erano difficili da osservare. Pensiamo al lupo: fino agli anni '80
non sapevamo praticamente nulla sulla biologia della specie, soprattutto sotto l'aspetto etologico e comportamentale. E l'area faunistica del lupo di Civitella ha dato un contributo fondamentale
per lo studio, la ricerca e quindi la conservazione della specie.
Oggi però, l'area faunistica ha ormai esaurito questa finalità e non ha più senso quindi tenere in cattività animali per i cosi detti "scopi scientifici". Oggi
ci sono semmai altre esigenze, altre finalità legate alla Conservazione, che giustificano l'esistenza e quindi l'attività di un'area faunistica. Non è certamente il caso dei grandi carnivori come
lupo e orso, lo è invece per gli ungulati. Cioè l'area faunistica non può (e non deve) essere più concepita per scopi scientifici, ma come centri di salvataggio di fauna selvatica o come
serbatoi di riproduzione per successive reintroduzioni in Natura. Un esempio su tutti: le aree faunistiche del camoscio d'Abruzzo sono state fondamentali per la reintroduzione della specie negli
altri Parchi abruzzesi.
Allora perché esistono ancora oggi aree faunistiche del lupo...dell'orso...e, fino a ieri, della lince ?
Perché le abbiamo ereditate dal passato e l'auspicio è quello di portare gli animali in cattività a fine vita, senza continuare -com'è stato fatto fino a ieri- con continue immissioni. Questo è
stato fatto solo ed esclusivamente per attirare visitatori e turisti, dando quindi un messaggio sbagliato...che è giusto tenere animali in cattività per il solo gusto di essere osservati. Oltre
tutto all'interno di un Parco Nazionale dove il turista non correttamente informato, andrebbe indirizzato e guidato a vedere e osservare gli animali allo stato libero. Per cui si pone anche
una questione etica: qual'è la funzione di un Parco Nazionale ? Quella di avere al suo interno delle aree faunistiche che sono di fatto degli zoo ? Io ritengo assolutamente di no.
Oltre tutto la lince si è estinta da decenni sulle montagne abruzzesi e sull'intero Appennino, e insistere ancora oggi con la presenza di un'area faunistica dedicata alla lince è a dir poco anacronistico. Anzi rimettere in piedi uno "zoo con la lince", significa prestare il fianco a quei (pochi) nostalgici che, sulla base di nessun dato scientifico, ancora oggi ci raccontano la favola che la lince è presente in Natura.
Quindi l'auspicio è che gli Enti territoriali preposti non immettano altre linci nell'area faunistica, giustificando l'azione che trattasi di animali provenienti da situazioni in cattività. Ma che anzi smantellino l'area.
Perché altrimenti si continuerebbe con il dare un messaggio sbagliato al turista, pregiudicando anche il lavoro di Guide e Operatori del settore che sono sensibili alle tematiche di educazione ambientale e che trovano difficoltà nel giustificare la presenza di animali in cattività all'interno di un Parco Nazionale.
Eugenio Di Zenobio