il camoscio d'abruzzo

Fu lo zoologo tedesco Oscar Neuman che nel 1899 descrive per la prima volta una nuova specie di camoscio, chiamandola Rupicapra ornata. È il camoscio d’Abruzzo, fino ad allora confuso con quello alpino.

La differenza tra le due specie è provata da studi morfologici, etologici e biologici. Negli ultimi anni ciò è stato dimostrato studiandone il DNA: ossia, qualora, ci fossero stati anche dei dubbi, lo studio genetico ha confermato che il camoscio alpino e d’Abruzzo sono due specie distinte, e che quest’ultimo appartiene al ceppo spagnolo. Infatti camoscio d’Abruzzo e camoscio spagnolo sono molto simili.

Luglio: branco di femmine con cuccioli di 2 mesi - © Eugenio Di Zenobio photo

Le femmine e i giovani vivono in branco (i maschi vi rimangono fino a 2-3 anni per poi iniziare ad errare, e sono questi i soggetti più a rischio di morte perché spesso si ritrovano in luoghi sconosciuti pieni di insidie), mentre i maschi sessualmente riproduttivi (da 8 anni in poi) si ricostituiscono al branco per la stagione degli amori che inizia i primi di Novembre. E’ questo il momento degli inseguimenti tra i maschi che si contendono il diritto di accoppiarsi con le femmine del branco (harem). Inseguimenti davvero spettacolari, estenuanti dove a volte arrivano a uncinarsi con le corna provocando ferite mortali. Una volta che un maschio vince sul campo e diventa il dominante, difenderà il suo harem dalle incursioni degli altri maschi adulti.

Cuccioli dell'anno (kids) a Settembre - © Eugenio Di Zenobio photo

I piccoli nascono nella prima decade di Maggio: le femmine rimangono nel branco, mentre i maschi dopo 2 anni si allontanano per iniziare una vita solitaria fino all’età della riproduzione.

Il camoscio è un erbivoro legato alle praterie d’alta quota, oltre i 2000 m. Si è visto che nel parco Naz. d’Abruzzo i pascoli preferiti dalle femmine e dai piccoli sono quelli del ferstuco-trifolietum tahlii, leguminose ricche di sostanze proteiche. I maschi – invece- non avendo particolari esigenze alimentari, si cibano di un po' di tutto. I pascoli di festuco sono presenti in minima parte sulla Majella e assenti sul Gran Sasso: ciò fa ritenere che le positive reintroduzioni di camoscio su Majella e su Gran Sasso abbiano dimostrato la grande adattabilità del camoscio d’Abruzzo all’ambiente.

Un maschio adulto in inverno - © Eugenio Di Zenobio photo

È un animale abituato a vivere in luoghi impervi come sono quelli d’alta quota, soprattutto pareti rocciose e cenge dove si riparano per sfuggire agli attacchi dei predatori. Nella stagione estiva li troviamo in alta montagna, mentre d’inverno scendono più in basso vivendo ai limiti della vegetazione, prediligendo pareti esposte a sud dove c’è meno copertura nevosa e quindi più possibilità di trovare cibo.

In caso di pericolo (derivante da un predatore o da un escursionista) emette un fischio di allarme per avvisare l’intruso di non avanzare. In caso contrario, fuggirà mettendosi al riparo su pareti rocciose molto ripide, dove non può essere raggiunto.

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